Perché certe storie ci attirano? La neuroscienza della paura


Ci sono figure che rimangono impresse nella memoria collettiva più di altre.
Mostri reali come Ed Gein, o creature immaginarie nate nei romanzi gotici, sembrano esercitare un richiamo oscuro: inquietano, affascinano, respingono e attirano allo stesso tempo.
Non è semplice morbosa curiosità. La risposta viene direttamente dal funzionamento del nostro cervello.

La paura è una delle emozioni più antiche dell’uomo. Nasce nell’amigdala, un nucleo grande quanto una mandorla che lavora come un radar costante: scandaglia ciò che vediamo, leggiamo o ascoltiamo alla ricerca di segnali di pericolo. Quando li trova, scatena una tempesta elettrica che coinvolge tutto il corpo: aumenta il battito, si stringono i muscoli, cambia la respirazione.
È la nostra “firma biologica” dell’attenzione.

Eppure, quello che ci sorprende è che il cervello non distingue sempre tra una minaccia reale e una raccontata.
Un libro, un film o un’inchiesta su un caso criminale attivano le stesse aree che useremmo davanti a un vero pericolo, ma senza metterci davvero a rischio.
In altre parole, la narrativa della paura ci permette di vivere un brivido controllato.
È un laboratorio emotivo: proviamo, sperimentiamo, e poi torniamo al sicuro.

C’è poi un secondo livello, più profondo.
Le storie che parlano di ciò che non capiamo – mostri, serial killer, misteri irrisolti – funzionano come specchi distorti: ci obbligano a guardarci dentro, a misurare i nostri confini, a chiedere a noi stessi fino a che punto siamo davvero diversi dal “mostro”. La fascinazione non nasce dalla violenza in sé, ma dal tentativo di comprendere ciò che ci spaventa.
Ed è proprio questo a rendere la paura un meccanismo di crescita: ogni volta che la attraversiamo, ne usciamo diversi.

Per questo continuiamo a leggere storie cupe, casi irrisolti, vicende vere che hanno lasciato un’impronta nella storia.
È un gioco antico quanto l’umanità: osservare l’ombra per capirci meglio alla luce.

Qui puoi trovare L’ebook su Ed Gein L’orrore nella mente umana pubblicato da Delos Digital:

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