Ci sono luoghi che non esistono sulle mappe. Non servono coordinate per trovarli: basta chiudere gli occhi, trattenere il respiro… e ricordare.
Nei romanzi dell’Archivio Blackwood, i luoghi non sono semplici scenografie. Sono personaggi. Parlano, ascoltano, osservano. Alcuni si nutrono della paura, altri della memoria. Ma nessuno è mai neutro.
La regola del luogo-vivente
Quando creo un’ambientazione, non penso solo a cosa si vede. Penso a cosa si sente. Che odore c’è nell’aria? Che rumore fa il silenzio? Dove va la polvere quando si alza il vento?
Ogni ambiente deve avere:
- una storia dimenticata
- una presenza muta
- una minaccia invisibile
Londra, 1888: la città che inghiotte
Londra è il cuore pulsante dell’intera saga. Ma non quella da cartolina. La mia Londra è una bestia che si contorce sotto la nebbia, una città che nasconde più di quanto riveli.
I quartieri non sono semplici luoghi: sono ecosistemi morali.
- Whitechapel è la fame, la malattia, il peccato.
- Limehouse è l’esilio, il veleno, l’attesa.
- Bethnal Green è la follia, l’eco, il pozzo.
Ogni strada ha un’anima. E ogni anima… un prezzo.
Come nasce un luogo oscuro?
Dietro ogni ambientazione c’è uno studio. Non solo geografico, ma psicologico. Ecco il mio metodo:
- Parto da un concetto: l’oblio, la colpa, l’infanzia, il sangue.
- Lo trasformo in spazio: un orfanotrofio, un sotterraneo, un archivio murato.
- Aggiungo un “respiro”: qualcosa che il lettore non vede, ma percepisce.
Ogni stanza proibita deve avere una porta che non si dovrebbe aprire.
E ogni luogo, almeno una cosa che non vuole essere scoperta.
Ispirazioni visive e letterarie
Per costruire i luoghi dell’Archivio Blackwood mi ispiro a:
- Le descrizioni di Lovecraft, dove l’indicibile è più forte di ciò che si mostra.
- Il gotico vittoriano, dove l’architettura riflette l’anima.
- Il cinema horror classico, da The Others a The Innocents, dove l’ambiente è protagonista.
Ma anche le fotografie d’epoca, i registri ospedalieri, gli archivi ecclesiastici… tutto è materia viva.
E oggi?
Sto lavorando a nuovi luoghi ancora più oscuri:
- un pozzo al centro di un orfanotrofio, che cambia a ogni sogno.
- una cappella sommersa, riemersa solo dopo un temporale.
- un manoscritto nascosto nella cripta di una famiglia maledetta.
Perché ogni storia gotica merita il suo labirinto.
📘 IL CARNEFICE DEL SILENZIO
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