La scienza spiega ciò che conosce.
Ma ciò che si nasconde nella nebbia… non chiede il permesso di esistere.”
Nel cuore del racconto Le Ombre di Whitechapel, si gioca una partita silenziosa tra due forze: la razionalità dell’investigazione scientifica e il richiamo oscuro dell’occulto.
Sherlock Holmes, simbolo della logica deduttiva, si trova a incrociare il suo cammino con eventi che sfuggono alle regole del metodo. Blackwood, invece, pur con un animo saldo e un passato militare, inizia a comprendere che non tutto può essere contenuto dentro un verbale o un referto forense.
E se qualcosa stesse agendo da secoli sotto gli occhi degli uomini, nascosto proprio dietro la pretesa di sapere tutto?
Il racconto non rinnega la ragione: la usa, la sfida, la costringe a confrontarsi con l’ignoto.
Ed è in quel confronto che i personaggi cambiano.
Chi non è pronto ad accettare l’esistenza del male, rischia di diventarne strumento.
Chi cerca la verità, dovrà sporcarsi le mani — e forse l’anima.
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Le Ombre di Whitechapel non è solo una storia di indagine.
È una discesa in quel territorio incerto dove la scienza si ferma… e l’incubo inizia.
