Ci sono simboli che non hanno bisogno di spiegazioni.
Un crocifisso che lacrima sangue.
Uno specchio incrinato da cui qualcosa osserva.
Una lanterna accesa accanto a un pozzo senza fondo.
Nel mio universo narrativo – L’Archivio Blackwood – questi elementi ritornano spesso, come impronte lasciate dal Male nel cuore della notte. Ma non sono semplici immagini gotiche: sono archetipi. Segni ancestrali che la nostra mente riconosce prima ancora di comprenderli.
Il crocifisso che sanguina
Tra i simboli più potenti della tradizione cristiana, il crocifisso rappresenta la redenzione. Ma quando inizia a sanguinare, quel segno si capovolge. Non indica più la salvezza, ma l’irruzione dell’incomprensibile, la breccia che si apre tra divino e demoniaco.
In Il Vangelo delle Ombre, il sangue che cola da un crocifisso incrinato non è solo effetto scenico: è un messaggio. È la dimostrazione che qualcosa ha contaminato anche ciò che dovrebbe essere puro. Una chiamata visiva a smettere di fidarsi delle apparenze. La fede, da sola, non basta più.
Lo specchio rotto
Lo specchio è da sempre simbolo di verità, ma anche di inganno. Romperlo è come spezzare la realtà: ciò che era riflesso diventa altro, l’eco visiva del nostro inconscio si frantuma in mille immagini.
Ne Il Carnefice del Silenzio, lo specchio è spesso presente nei luoghi della possessione. Ciò che non si vede con gli occhi nudi, si manifesta nel riflesso. Ed è lì che il Male si insinua: non nella carne, ma nella percezione. Uno specchio rotto è un portale. Non si rompe da solo.
Il sangue come linguaggio
Il sangue nei miei libri non è mai casuale. È un linguaggio. È l’unica forma di scrittura che il Male sembra comprendere, e che a volte usa per comunicare. Le pareti di una cripta scritte col sangue non sono solo un orrore: sono una preghiera rovesciata.
Nell’Archivio Blackwood, ogni macchia ha un’origine, ogni segno una storia. Il sangue non macchia. Parla. Bisogna solo sapere come ascoltarlo.
Perché continuo a usare questi simboli?
Perché funzionano.
Perché nonostante il tempo, la cultura, la distanza tra lettore e autore… un crocifisso che piange, un pozzo buio, una lanterna tremolante colpiscono sempre al cuore del lettore. Lo scuotono, lo disturbano. E lo attraggono.
Perché, in fondo, anche tu – che stai leggendo – sai che se quella lanterna si spegnesse…
qualcosa uscirebbe dal pozzo.
Il Vangelo delle Ombre è ora in campagna su Bookabook.
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