DOSSIER N.21 – Le Lettere Nere dei Bambini


Archivio Blackwood – Dicembre 1888
Documento interno, livello di accesso: V – Ristretto ai casi correlati al Viaggiatore


Durante il recupero dei fascicoli bruciati nella canonica di St. Bartholomew, è emerso un fascicolo secondario, contenente dodici fogli piegati con cura, scritti a mano con inchiostro scolorito. Nessun mittente. Nessuna data. Solo firme infantili, alcune incomprensibili, altre cancellate con tratto violento.

Ma il contenuto è inequivocabile.

Erano lettere mai spedite, vergate da mani tremanti.
Bambini scomparsi.
Bambini di cui non si era mai trovato il corpo.
Bambini dimenticati.


Estratto 1

“Signor Edgar, ho paura. Lei mi ha detto di scrivere se avessi sentito ancora le voci. Ma ora le voci sono dentro la mia testa. Non mi parlano più da fuori.”
(– E.)


Estratto 2

“Se mi fai uscire, giuro che non parlo. Ma non mandare di nuovo il prete. Lui non sa cos’è il buio. Lui non l’ha visto.”
(– “Il bambino nel muro”) – firma illeggibile


Estratto 3

“Quello che guida porta le maschere. Ma non le toglie mai. Anche quando piange, piange da dietro.”
(– R.)


Le lettere non sono firmate con cognomi. Molte parole sono sbagliate, infantili, ma il contenuto è terrificantemente coerente.
I riferimenti al “Viaggiatore”, alle “maschere cucite”, al “prezzo per passare” compaiono in almeno sette dei dodici fogli.

Una delle lettere più brevi riporta solo una frase, tracciata con grafite rossa:

“Ci hanno chiesto i nomi. E poi ce li hanno tolti.”


CAMPAGNA CROWDFUNDING – BOOKABOOK

📘 Il Vangelo delle Ombre è ora in campagna di crowdfunding con la casa editrice Bookabook.
Se raggiungiamo 200 copie pre-ordinate, il libro sarà pubblicato e distribuito in libreria.
Ne mancano meno di 35 per arrivare al traguardo.

Chi ordina oggi riceverà il libro per primo appena stampato.
In caso contrario, Bookabook rimborserà l’ordine entro 10 giorni.

🙏 Ti chiedo una mano per far sì che le voci di quei bambini, e l’indagine di Blackwood, possano arrivare tra le mani di altri lettori.


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IL CARNEFICE DEL SILENZIO
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Dentro il Vangelo delle Ombre – Appunti da un sopravvissuto


La pioggia non ha mai smesso, da quando sono arrivato qui.

C’è un odore persistente di carta umida e ferro ossidato. Ogni porta che si apre in questa città sembra portare a un altro segreto, un altro sussurro dimenticato. Mi muovo con cautela tra i vicoli di Limehouse, tra le vetrate rotte delle cappelle abbandonate, sotto lampioni tremolanti che sembrano sul punto di spegnersi per sempre.

Ho con me una torcia, una pistola scarica e una pagina strappata da un manoscritto che non dovrebbe esistere. L’ho trovata in un confessionale bruciato, inchiodata con un pugnale rituale. Sopra, una scrittura tremante invoca qualcosa che non capisco — ma che sento.

L’aria è pesante. A volte ho l’impressione che le ombre abbiano un respiro. O che un sussurro, ripetuto abbastanza a lungo, possa spezzare la volontà di un uomo.

Ho incrociato lo sguardo di un uomo ieri notte, al bordo del Tamigi. Indossava un abito logoro da predicatore e parlava con qualcuno che non c’era. Quando si è accorto di me, ha solo sussurrato: “Non è un libro. È un invito.”

E in effetti Il Vangelo delle Ombre non si legge soltanto. Si attraversa. E chi lo fa, raramente ne esce illeso.


Un piccolo grande traguardo… ma serve ancora il tuo aiuto!

In meno di 4 giorni sono già state preordinate oltre 150 copie de Il Vangelo delle Ombre. Mancano meno di 50 copie per concludere la campagna di crowdfunding e portare il romanzo nelle librerie italiane grazie alla casa editrice Bookabook!

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Ogni singolo preordine conta, ogni condivisione è preziosa. Grazie a chi ha già sostenuto questo viaggio nelle tenebre.

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Il Vero Volto di Edgar Blackwood


Chi è davvero Edgar Blackwood?

Molti lettori mi hanno chiesto da dove nasca questo personaggio cupo, tormentato, solitario. C’è chi lo ha paragonato a Sherlock Holmes, chi a Van Helsing, chi a un detective decadente uscito da un romanzo di Poe. La verità è che Edgar Blackwood non nasce da un solo volto, ma da molte ombre. Alcune reali, altre letterarie. Tutte profondamente umane.

Un detective figlio del proprio tempo

Blackwood vive nella Londra del 1888, tra nebbie e lampioni a gas, poco dopo i delitti di Jack lo Squartatore. È un uomo che crede nei fatti, ma che ha imparato – a sue spese – che non tutto può essere spiegato con la ragione. A differenza di altri ispettori del suo tempo, ha visto ciò che si cela oltre la superficie delle cose: possessioni, sette, oggetti maledetti. Ed è sopravvissuto.

In lui si fondono la disciplina dello scienziato e l’intuizione dell’occultista. È un razionalista che si è sporcato le mani con il sovrannaturale. È l’uomo moderno che guarda in faccia l’abisso, e continua a camminare.

Le ispirazioni letterarie

Blackwood è, senza dubbio, figlio di una lunga tradizione narrativa. Nella sua mente acuta e nei suoi metodi d’indagine riecheggiano le orme di Holmes. Ma a differenza del grande detective, Edgar non è immune al dubbio, all’angoscia, alla fragilità. Ha amato, ha perso. E porta con sé il peso dei fantasmi che ha incontrato.

Al tempo stesso, in lui si riflette l’archetipo dell’investigatore esoterico: un personaggio caro alla letteratura gotica, che non indaga solo su delitti, ma su verità proibite. In questo senso, Blackwood può essere visto come un erede spirituale di Carnacki, di John Silence, e persino di Abraham Van Helsing.

L’umanità dietro l’oscurità

Nonostante l’aura misteriosa, Blackwood resta un uomo. Ha abitudini precise, manie, un’insonnia cronica, un gusto per i sigari economici e per i libri antichi. Ha amici fedeli (come Declan O’Connor o il sergente Monroe), e nemici che lo conoscono nel profondo.

Il suo dolore non è spettacolare, ma profondo e silenzioso, come i pozzi che esplora nei suoi casi. Non cerca vendetta. Cerca risposte. E forse, nel cuore di ogni indagine, cerca anche una redenzione personale.


Campagna di Crowdfunding – Il Vangelo delle Ombre

Vuoi scoprire uno dei casi più inquietanti dell’Archivio Blackwood?

La campagna ufficiale di crowdfunding per il romanzo Il Vangelo delle Ombre è ora online con la casa editrice Bookabook. Ogni preordine – ebook o cartaceo – è un passo verso la pubblicazione definitiva e la distribuzione in tutte le librerie italiane.

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📖 Il libro è leggibile anche singolarmente, senza dover conoscere i precedenti, ma chi ha letto Le Ombre di Whitechapel troverà molti fili nascosti…



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Grazie per il vostro sostegno – Il Vangelo delle Ombre in Campagna Crowdfunding


In questi giorni carichi di emozioni, desidero prendermi un momento per ringraziare pubblicamente alcune persone e realtà che hanno deciso di sostenere e condividere la campagna di crowdfunding per il mio nuovo libro Il Vangelo delle Ombre, edito da Bookabook.

Un grazie sincero a:

🔹 @premiletterari – Per aver dato voce al mio progetto tra le loro storie e post, aiutandomi a raggiungere nuovi lettori.
🔹 @latelanera – Una realtà che seguo da tempo e che mi ha onorato con una menzione nelle sue pagine.
🔹 @gabri_libri – Per l’entusiasmo con cui ha presentato il mio romanzo e per la cura nel raccontarlo.
🔹 @lucindalibri – Per aver creduto nel mio lavoro e averlo condiviso con i propri lettori.

In un’epoca in cui l’editoria indipendente fatica a trovare spazio, ogni condivisione è un atto di resistenza culturale. Non lo dimentico. Il vostro supporto ha un valore enorme.


Il Vangelo delle Ombre – La Campagna è Online

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Se hai già preordinato, grazie di cuore.
Se stai pensando di farlo, questo è il momento perfetto.
E se ti va, condividi il link con amici, gruppi di lettura o chiunque ami le storie oscure, gotiche, e profonde.

Con stima e gratitudine,
Claudio Bertolotti


I Casi Reali che Hanno Ispirato L’Archivio Blackwood


La Londra vittoriana è un labirinto di nebbia, ombre e superstizioni. Ma, dietro ogni storia di fantasia che ho scritto, si cela un frammento di verità. Molti dei casi affrontati da Edgar Blackwood – possessioni, omicidi rituali, sette segrete – sono ispirati a documenti, articoli o eventi storici realmente accaduti.
Ecco tre episodi che hanno alimentato le mie notti di scrittura.


1. L’Assassinio di Thomas Briggs (1864) – Il primo omicidio in treno

Nel luglio del 1864, Thomas Briggs fu trovato gravemente ferito su una carrozza di prima classe sulla North London Railway. Era stato rapinato e gettato fuori dal treno in corsa. Morì poche ore dopo. Il caso suscitò scalpore e diede il via al panico morale sulla sicurezza dei trasporti pubblici.
Questo delitto, e il clima di paura che ne seguì, ispirarono alcune atmosfere presenti ne “Il Vangelo delle Ombre”, dove i luoghi chiusi (carrozze, camere, cripte) diventano trappole per l’anima.


2. Il Culto di Tichborne (1871) – Quando un impostore diventa messia

Il caso Tichborne fu un processo lunghissimo e mediatico che coinvolse un uomo che sosteneva di essere Roger Tichborne, erede disperso di una nobile famiglia. La sua causa divenne una sorta di religione popolare: folle di poveri lo sostennero, vedendolo come una figura redentrice.
Questo caso ha ispirato il concetto di culto e cieca adorazione che serpeggia in “Il Carnefice del Silenzio”, dove la figura del “Redentore” viene venerata nonostante i suoi segni mostruosi.


3. Il Caso di Edward Pritchard (1865) – Il medico dell’agonia

A Glasgow, il dottor Edward William Pritchard fu accusato di aver lentamente avvelenato sua moglie e sua suocera con dosi crescenti di antimonio. La stampa lo definì “lo scienziato della sofferenza”, e il suo studio conteneva strumenti medici modificati, libri sull’alchimia e persino animali impagliati.


Il confine tra vero e immaginario

Ogni caso che studio e ogni documento che leggo si sedimenta nell’Archivio Blackwood. Il mio obiettivo non è mai solo spaventare, ma raccontare l’orrore nascosto nelle pieghe della realtà, nei dettagli dimenticati dalla storia ufficiale.
Lì, in quelle ombre, nasce la mia scrittura.


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Il libro fa parte dell’universo narrativo de L’Archivio Blackwood, ma può essere letto anche singolarmente.
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Le censure editoriali dell’epoca vittoriana


Ovvero: cosa sarebbe successo se Blackwood avesse pubblicato davvero i suoi dossier?

La Londra vittoriana che fa da sfondo ai romanzi dell’Archivio Blackwood era una città di contraddizioni. In superficie, un impero elegante, ingessato dalla morale, dal progresso, dalla scienza. Ma sotto quel velo… c’era altro. C’erano i vicoli che non comparivano sulle mappe. Le case dove la luce non entrava mai. E soprattutto c’erano parole che non potevano essere scritte.

Nel XIX secolo, la censura inglese non era solo religiosa o morale: era istituzionale, e talvolta persino automatica. Bastava parlare di certi argomenti — stregoneria, eresia, culti devianti, possessioni, simboli — per essere considerati “scrittori pericolosi”.

Cosa sarebbe successo se Edgar Blackwood avesse pubblicato davvero i suoi dossier?

Questa è la domanda che attraversa ogni pagina dei miei libri. Blackwood, investigatore tormentato, non scriveva per intrattenere. Scriveva per mettere in guardia. Eppure i suoi rapporti, se davvero fossero esistiti, sarebbero stati immediatamente sequestrati, censurati, forse bruciati.

Come documenti “inadatti al pubblico”, sarebbero finiti negli archivi più nascosti di Scotland Yard o nei corridoi dimenticati del British Museum. In alcuni casi, non sarebbe bastato nasconderli: chi li leggeva, spariva. Come è accaduto a certi personaggi minori dei miei romanzi — bibliotecari, medici, giornalisti — che compaiono per pochi capitoli… e poi svaniscono nel nulla.

La scrittura come resistenza

Scrivere di occulto, di possessioni, di incubi che si muovono tra le strade ghiacciate di Londra, è sempre stato un atto di resistenza. Anche oggi. Perché ogni volta che affronto una nuova indagine di Blackwood, non penso solo alla trama. Penso a ciò che non si può dire, a ciò che verrebbe tagliato, e scelgo consapevolmente di lasciarlo sulla pagina.

Nessuna delle mie storie è davvero “autorizzata”. Sono dossier fittizi, certo, ma custodiscono paure vere. Paure che — anche oggi — qualcuno preferirebbe restassero sepolte.


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Come nasce un personaggio dell’archivio Blackwood


Ogni volta che qualcuno mi chiede da dove nascano i personaggi della saga, la mia risposta è sempre la stessa: nascono nel buio.

Non il buio della notte, né quello metaforico dell’anima… ma quel buio che c’è prima che si accenda la candela. Quando ancora non sai chi parlerà. Chi entrerà in scena. Chi lascerà il segno.

I personaggi dell’Archivio non li “invento”. Li incontro. A volte si presentano di colpo, con un nome e una voce ben definita. Altre volte arrivano in silenzio, attraverso una sensazione, un’ombra, un dettaglio fisico che poi prende forma.

Quando nasce un personaggio?

Di solito prima della trama. Mi viene un volto, o una frase. Uno sguardo. E allora comincio a chiedermi: chi è questa persona? Cosa porta sulle spalle? Perché mi guarda così?

Blackwood, per esempio, non doveva essere il protagonista. Doveva essere una figura secondaria. Ma ha bussato troppo forte alla porta. Troppo deciso. Come se dicesse: “O mi dai il caso… o mi prendo l’Archivio.”

Elias Monroe, invece, è nato da un suono. Una frase. Una parola che lo descriveva: “incrinato”. È da lì che ho ricostruito tutta la sua psicologia.

Di cosa sono fatti?

I miei personaggi non hanno biografie dettagliate da manuale di scrittura. Hanno ferite, segreti, colpe non dette. Non serve sapere dove sono nati. Serve sapere cosa li tiene svegli la notte.

Uso il loro passato come un vetro rotto. Alcuni frammenti emergono, altri restano sepolti. Ma ogni cosa che fanno deve riflettere qualcosa di quel vetro.

Una pagina, un battito

Scrivere di loro è un atto di ascolto. Quando scrivo un dialogo, non decido io cosa dicono. Lo scopro. Se un personaggio non parla, non lo forzo. So che lo farà al momento giusto. O che, forse, è già morto.


Se vuoi conoscere i volti, i sussurri, i segreti dei personaggi dell’Archivio… ora è il momento giusto.

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È ufficiale: Il Vangelo delle Ombre inizia la sua campagna con Bookabook!

Lo aspettavo da mesi. Ora posso dirlo:
È ufficiale. Il mio romanzo gotico, Il Vangelo delle Ombre, inizia la sua campagna di crowdfunding con la casa editrice Bookabook.

Ma cosa significa esattamente?

Significa che Il Vangelo delle Ombre è stato selezionato per una pubblicazione non solo digitale, ma finalmente cartacea e in libreria fisica, grazie al supporto diretto dei lettori.
Durante questa campagna, sarà possibile prenotare la versione cartacea e la versione ebook, semplicemente cliccando sul link ufficiale Bookabook che trovate domani

Come funziona?

Bookabook permette a chi crede in un libro di supportarlo attivamente fin dalla prima fase.
Ogni acquisto (anche solo della versione ebook) conta come una vera e propria spinta verso la pubblicazione.
Più siamo, più possibilità ci sono di vederlo stampato, distribuito e disponibile negli scaffali delle librerie di tutta Italia.

Una sola copia acquistata da parte vostra – ebook o cartacea – fa la differenza.
E se avete voglia di inoltrare il link a un amico, un appassionato di gotico, un lettore curioso… ve ne sarò profondamente grato.

Perché è importante

Perché sogno di vedere Il Vangelo delle Ombre in una vera libreria, accanto ai grandi del mistero e dell’horror.
Perché sogno di organizzare eventi dal vivo, firma copie, presentazioni… e finalmente incontrare i lettori che in questi mesi hanno seguito le avventure di Edgar Blackwood.

Ora il passo è nelle vostre mani. Il potere è nei vostri clic.
Vi chiederò solo un gesto: una prenotazione. Una condivisione. Un piccolo supporto per un sogno reale.

A presto,
Claudio Bertolotti

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L’Archivio Blackwood – Volume II: I Racconti
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Le vere ispirazioni dietro Il Carnefice del Silenzio


Tra documenti reali, casi dimenticati e atmosfere perdute: cosa si cela dietro le pagine?

Ogni romanzo gotico affonda le radici in un terreno più profondo di quanto si possa immaginare. Il Carnefice del Silenzio, terzo volume dell’Archivio Blackwood, non fa eccezione. Alcuni lettori hanno colto i richiami letterari. Altri, forse, hanno intuito qualcosa di più sinistro: le tracce di vicende realmente accadute. O perlomeno, documentate.

Ma da dove nasce Il Carnefice del Silenzio?


La traccia dimenticata di Millburn

Tutto è iniziato con una nota a margine in un vecchio fascicolo d’archivio:

“Nel febbraio 1886, il reverendo Elias V. riporta il caso di un uomo che da tre giorni parla al contrario, come in preda a una messa blasfema.”

Non c’era altro. Nessun nome completo. Nessun referto ufficiale. Solo questo appunto, custodito in una cartella medica del manicomio di Highgate.

Da qui è nata l’idea di un “carnefice del silenzio”: una figura che si nutre delle parole negate, delle voci interrotte, dei nomi spezzati.


Influenze letterarie e iconografiche

Nel romanzo si avvertono echi di:

  • Thomas De Quincey, soprattutto nelle descrizioni allucinate della Londra notturna;
  • M.R. James, con le sue ombre rituali mai spiegate del tutto;
  • La Bibbia apocrifa e le versioni manipolate delle Sacre Scritture usate come oggetti di potere.

Anche alcune fotografie storiche autentiche – pazienti del Bethlem Hospital, immagini di reliquie esorcistiche, disegni di sigilli medievali – sono servite da ispirazione per le scene più disturbanti.


Un nemico che non ha volto

La domanda che si fa strada tra le righe del romanzo è:
e se il Male non fosse un volto… ma un messaggio interrotto?

Ogni figura corrotta che compare ne Il Carnefice del Silenzio è solo un’eco. La vera origine resta nascosta, ed è proprio quella assenza a far paura.

Un silenzio che urla più forte di qualsiasi confessione.


In Conclusione

Scrivere Il Carnefice del Silenzio è stato come scavare in un archivio polveroso che esiste davvero: dentro le biblioteche, ma anche nella memoria. Ogni frase tagliata, ogni nome dimenticato, ogni preghiera pronunciata sottovoce potrebbe diventare la radice di un nuovo orrore.

Forse, non è tutto finito.
Forse, c’è ancora qualcosa che vuole essere raccontato…


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L’Archivio non dorme mai


Dopo la nuova saga per ragazzi (In Lavorazione)… un nuovo libro gotico in arrivo

C’è un tempo per i giuramenti. Un tempo per i misteri.
E poi, c’è un tempo per tornare indietro.

Nelle ultime settimane ho lavorato (e sto lavorando ancora adesso) con passione a una nuova saga destinata a un pubblico diverso: un viaggio iniziatico, magico e oscuro, pensato per lettori più giovani… ma che non rinuncia alle atmosfere cupe che mi accompagnano da sempre.
Un nuovo mondo è pronto a mostrarsi.

Ma non abbiate timore: L’Archivio Blackwood non è chiuso.

Anzi.
Le sue stanze più antiche si stanno aprendo.
Quelle che nessuno ha mai osato esplorare.

Dopo l’uscita del nuovo romanzo dedicato ai più giovani, torneremo là dove tutto ha avuto inizio.
Ho già creato scaletta e storia di un nuovo volume della saga Archivio Blackwood:
un prequel che ci porterà molto indietro nel tempo,
quando Edgar Blackwood era diverso.
Più giovane. Più impulsivo. Meno disilluso.
E forse… più umano.

Ma c’è di più.
Nel buio che ci attende, una figura familiare tornerà a camminare accanto a lui.
Qualcuno che non avete dimenticato.
Qualcuno che, forse, non ha mai davvero lasciato l’Archivio.

Non posso dirvi altro.
Solo questo: preparatevi a scoprire le origini.
Il primo caso.
L’orrore che ha cambiato tutto.
E la promessa che ancora oggi,
nell’ombra, non è stata spezzata.

Rimanete connessi.
Il prossimo varco si aprirà prima di quanto immaginiate.


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