La vera Londra dei fantasmi – Luoghi infestati e leggende dimenticate

Londra è una città di pietra e memoria. Ogni vicolo cela un sussurro, ogni palazzo custodisce un’ombra. Ma dietro i mattoni anneriti dalla pioggia e dal tempo, ci sono storie documentate, tramandate da secoli, che ancora oggi fanno rabbrividire anche i più scettici. Ecco alcuni dei luoghi realmente ritenuti infestati nella Londra vittoriana e moderna, dove il confine tra leggenda e cronaca sembra sfumare.

1. 50 Berkeley Square – La casa più infestata di Londra

Situata nel cuore elegante di Mayfair, questa casa fu già nel 1800 teatro di racconti terrificanti. La stanza al secondo piano, in particolare, era evitata perfino dai domestici. Si racconta che chi vi passasse la notte ne uscisse impazzito… o non ne uscisse affatto.
Testimonianze dell’epoca parlano di una presenza che si manifestava con urla disumane e apparizioni deformi.

La casa oggi è sede di un’agenzia antiquaria, ma i racconti non si sono mai spenti.

2. The Ten Bells Pub – Il pub di Jack lo Squartatore

Situato a Spitalfields, è il pub dove diverse vittime dello Squartatore furono viste per l’ultima volta. Oltre alla sua connessione con i delitti, è noto per i fenomeni paranormali segnalati dai gestori: voci nel nulla, oggetti che si muovono da soli, passi sulle scale quando il locale è vuoto.

L’insegna originale è ancora visibile: un invito per appassionati… e spiriti.

3. Il Teatro Drury Lane – Il fantasma dell’attore

Uno dei teatri più antichi di Londra, e anche uno dei più infestati. Da secoli si parla del fantasma di un attore ucciso nel teatro, che appare vestito con un cappotto grigio.
Curiosamente, gli attori considerano la sua apparizione come un presagio di successo.

L’interno barocco e decadente lo rende ancora più suggestivo nelle notti silenziose.

4. Highgate Cemetery – Non solo tombe

Tra statue angeliche e sentieri invasi dall’edera, si aggira una figura alta, con mantello scuro e occhi rossi: il “Vampiro di Highgate”, noto tra gli anni ’70 e ’80, ma la leggenda è ben più antica.
Molti visitatori hanno riferito svenimenti improvvisi, sensazioni di panico e figure che si dissolvono nella nebbia.

Il cimitero è visitabile ancora oggi. Ma evitate i vialetti secondari…

5. Il tunnel di Bethnal Green – Il pianto dei bambini

Durante la Seconda guerra mondiale, un bombardamento provocò la morte di oltre 170 persone nel rifugio sotterraneo di Bethnal Green.
Anche se più recente, i racconti di lamenti e pianti infantili si sono moltiplicati già dagli anni ’50. Il tunnel è oggi chiuso, ma ancora sorvegliato.

Una città costruita su segreti

Passeggiare per Londra è camminare sulla storia… e sulle sue ombre. Questi luoghi sono solo una piccola parte delle leggende che hanno alimentato il folklore inglese. Ma ricordate: ogni storia nasce da qualcosa di vero.

E come direbbe Edgar Blackwood:
“Se l’ombra si allunga… forse è perché qualcosa si è mosso.”

SCOPRI I LIBRI ISPIRATI A QUESTI LUOGHI

Le Ombre di Whitechapel
Ebook → https://amzn.eu/d/2LfEgE0
Cartaceo → https://amzn.eu/d/5PwbG4F

Il Vangelo delle Ombre
Ebook → https://amzn.eu/d/5ivhwiU
Cartaceo → https://amzn.eu/d/e4xI9o7

L’Archivio Blackwood – Volume II: I Racconti
Ebook → https://amzn.eu/d/38BE7RV
Cartaceo B/N → https://amzn.eu/d/2vNFTUe
Rigida B/N → https://amzn.eu/d/fNRG8Sj
Rigida a colori → https://amzn.eu/d/axEH4YU

Sito ufficiale → http://www.claudiobertolotti83.net
Instagram → @archivio_blackwood – @autoreclaudiobertolotti
Substack → https://claudiobertolotti83.substack.com
Telegram → https://t.me/archivioblackwood

Il lato oscuro delle case vittoriane

Passeggiando per Londra, tra le strade meno illuminate di Bloomsbury o nei vicoli ombrosi di Whitechapel, può capitare di scorgere sagome imponenti: sono le case vittoriane, con le loro facciate in mattoni rossi, i portoni stretti e gli alti camini che svettano nel cielo nebbioso.
Oggi le vediamo come icone eleganti dell’epoca, ma dietro quelle mura, nel XIX secolo, si nascondevano ombre ben più oscure.

Le abitazioni erano costruite per una rigida separazione degli spazi: il piano nobile per la famiglia, i sotterranei per la servitù. Quelle stanze interrate, umide e buie, spesso diventavano il teatro di malattie, segreti e… talvolta, sparizioni.
Molti scantinati avevano passaggi nascosti verso le strade secondarie, utili a far entrare o uscire persone senza essere visti.
Non era raro, negli scandali riportati dai giornali dell’epoca, scoprire che dietro una facciata impeccabile si celasse un bordello, un laboratorio clandestino o una sala per rituali spiritici.

Anche la disposizione degli interni contribuiva a creare inquietudine: i corridoi lunghi e stretti, gli scalini scricchiolanti, le porte che si aprivano su stanze troppo piccole per essere abitate.
La luce naturale filtrava appena, e dopo il tramonto, l’unico chiarore era quello giallastro delle lampade a gas, che deformava i volti e creava ombre vive sulle pareti.

Ma ciò che più spaventava era il silenzio.
In una Londra brulicante di rumori, le grandi case vittoriane potevano diventare isole di quiete sospetta, dove ogni scricchiolio improvviso sembrava un passo, e ogni soffio di vento si confondeva con un sussurro.

Forse per questo, ancora oggi, quelle case hanno un fascino ambiguo: eleganti e terribili allo stesso tempo, come se fossero state costruite non solo per ospitare la vita… ma anche per custodire le sue ombre.

**

Le Ombre di Whitechapel
Ebook → https://amzn.eu/d/2LfEgE0
Cartaceo → https://amzn.eu/d/5PwbG4F

Il Vangelo delle Ombre
Ebook → https://amzn.eu/d/5ivhwiU
Cartaceo → https://amzn.eu/d/e4xI9o7

L’Archivio Blackwood – Volume II: I Racconti
Ebook → https://amzn.eu/d/38BE7RV
Cartaceo B/N → https://amzn.eu/d/2vNFTUe
Rigida B/N → https://amzn.eu/d/fNRG8Sj
Rigida a colori → https://amzn.eu/d/axEH4YU

Sito ufficiale → http://www.claudiobertolotti83.net
Instagram → @archivio_blackwood – @autoreclaudiobertolotti
Substack → https://claudiobertolotti83.substack.com
Telegram → https://t.me/archivioblackwood
#claudiobertolotti #claudiobertolotti83

Gli Oggetti Maledetti nella Storia e nella Narrativa

Tra mito, cronaca e ombra…

C’è un filo sottile, quasi invisibile, che collega i mercati polverosi dell’antiquariato, le sale ovattate dei musei e i racconti sussurrati nelle notti senza luna. È il filo della maledizione. Oggetti che sembrano muti e inerti, ma che, secondo antiche dicerie, custodiscono più di un ricordo… custodiscono un’ombra.

Nella storia, la lista è inquietante e variegata. C’è la Dibbuk Box, un’innocente scatola di legno per il vino, resa famigerata da racconti di malattie improvvise, incubi e presenze oscure dopo ogni cambio di proprietario. O la bambola di Robert, oggi chiusa in una teca a Key West, accusata di muoversi da sola e di ridere di notte, lasciando dietro di sé un odore dolciastro di muffa e polvere.

E poi ci sono i gioielli maledetti, come il diamante Hope, il cui splendore ha attraversato secoli di ricchezza e morte, passando di mano in mano come un sussurro velenoso.

La narrativa gotica e horror non ha fatto altro che amplificare e reinterpretare queste paure ataviche. Da Il Ritratto di Dorian Gray, dove un’opera d’arte custodisce la corruzione dell’anima, fino ai miei racconti dell’Archivio Blackwood, in cui reliquie, cimeli e suppellettili si rivelano essere molto più di semplici oggetti: sono testimoni e custodi di segreti inconfessabili.

La forza di questi oggetti, reali o inventati, sta nella loro ambiguità. Non sono mostri che si muovono nell’ombra, ma presenze immobili che sanno attendere. Non attaccano: attirano. Non gridano: sussurrano.

In un’epoca come la nostra, in cui tutto sembra spiegabile e razionale, forse è proprio questo il motivo per cui continuano a inquietarci: ci ricordano che la vera paura non sempre viene da ciò che possiamo vedere… ma da ciò che crediamo di possedere.

I miei libri

Le Ombre di Whitechapel – Il segreto del sangue immortale

Cartaceo B/N: https://amzn.eu/d/5PwbG4F

Ebook: https://amzn.eu/d/2LfEgE0

Il Vangelo delle Ombre

Ebook: https://amzn.eu/d/5ivhwiU

L’Archivio Blackwood – Volume II: I Racconti

Ebook: https://amzn.eu/d/38BE7RV

Cartaceo B/N: https://amzn.eu/d/2vNFTUe

Rigida B/N: https://amzn.eu/d/fNRG8Sj

Rigida a colori: https://amzn.eu/d/axEH4YU

Seguimi qui

Sito ufficiale: http://www.claudiobertolotti83.net

Instagram Autore: @autoreclaudiobertolotti

Instagram Archivio Blackwood: @archivio_blackwood

Canale Telegram: https://t.me/archivioblackwood

Canale Substack: https://claudiobertolotti.substack.com

5 curiosità oscure sulla Londra dell’Ottocento che (forse) non conosci

“Non era solo la nebbia a soffocare Londra. Erano i peccati sepolti nelle sue fondamenta.”

Passeggiare per le vie della capitale vittoriana significava camminare sopra un passato insanguinato, tra vicoli impregnati di segreti e respiri che non appartenevano più ai vivi.

Ecco 5 curiosità storiche reali, tanto inquietanti quanto affascinanti, che hanno ispirato anche le atmosfere de L’Archivio Blackwood.

1. Il cimitero dei corpi senza nome (Cross Bones Graveyard)

Nel cuore di Southwark, dietro cancelli decorati con nastri e teschi, si nasconde Cross Bones Graveyard: un cimitero non consacrato per prostitute, poveri e “bambini bastardi”.

Tra il 1500 e l’Ottocento, furono sepolti qui migliaia di corpi senza nome. Nessuna preghiera. Nessuna lapide. Solo calce e silenzio.

Oggi è un luogo di memoria… ma alcuni giurano di sentire ancora pianti sotto terra.

2. Le gabbie degli impiccati di Execution Dock

Fino al 1830, i pirati catturati venivano impiccati lungo il Tamigi, presso l’Execution Dock. Ma l’esecuzione non era la fine.

I cadaveri venivano rinchiusi in gabbie di ferro e lasciati penzolare per giorni, come monito per chiunque osasse sfidare la legge. Le maree li bagnavano due volte al giorno. I gabbiani finivano il resto.

Un’usanza barbara, che ispirò molti racconti macabri… e incubi.

3. Il Club dei Cadaveri

Nel cuore della City, si dice che alcuni membri dell’élite frequentassero un club segreto dove si organizzavano cene con corpi umani rubati dagli obitori.

Non esistono prove documentali certe, ma tra il 1840 e il 1860 sparirono numerosi corpi da ospedali e fosse comuni.

Molti attribuirono i furti ai medici. Altri parlarono di un culto privato dedito al consumo rituale dei morti.

4. La vera Bedlam: l’ospedale dei folli

Il manicomio di Bethlem Royal Hospital, noto come Bedlam, era già famoso nel Medioevo. Ma è nell’Ottocento che raggiunse l’apice dell’orrore.

I malati venivano incatenati, immersi in acqua gelida o costretti a digiunare per “espellere i demoni”. E il peggio? Fino al 1815, si poteva pagare un biglietto per entrare a guardarli. Uno spettacolo dell’orrore.

Molti uscirono da Bedlam più folli di quando vi erano entrati.

5. I topi delle fogne e i bambini scomparsi

Secondo alcune cronache minori, tra il 1860 e il 1880 oltre 40 bambini poveri scomparvero senza lasciare traccia.

Alcuni giornali accusarono bande criminali. Ma si diffuse anche una leggenda urbana: che i bambini fossero attirati nelle fogne da un uomo deforme, poi divorati da colonie di ratti carnivori cresciuti sotto Londra.

Una fantasia? Forse. Ma nel 1871, un corpo mutilato fu davvero ritrovato vicino a un condotto fognario a Bethnal Green…

La Londra di Blackwood esiste davvero. Basta guardare nei punti oscuri.

Nei miei racconti, l’inquietudine non è solo invenzione: attinge dalla Storia, dalle leggende nere e dalle verità dimenticate sotto strati di nebbia e ipocrisia vittoriana.

Se ami queste atmosfere, esplora il mondo de L’Archivio Blackwood. Ogni pagina è una lanterna accesa in un vicolo dimenticato.

I MIEI LIBRI

Le Ombre di Whitechapel
Cartaceo: https://amzn.eu/d/5PwbG4F
Ebook: https://amzn.eu/d/2LfEgE0

Il Vangelo delle Ombre
Ebook: https://amzn.eu/d/5ivhwiU
Cartaceo: https://amzn.eu/d/e4xI9o7

L’Archivio Blackwood – Volume II: I Racconti
Ebook: https://amzn.eu/d/38BE7RV
Cartaceo B/N: https://amzn.eu/d/2vNFTUe
Copertina rigida B/N: https://amzn.eu/d/fNRG8Sj
Copertina rigida colori: https://amzn.eu/d/axEH4YU

SEGUIMI

Substack: claudiobertolotti.substack.com
Telegram: t.me/claudiobertolotti
Sito ufficiale: http://www.claudiobertolotti83.net
Instagram: @archivio_blackwood – @autoreclaudiobertolotti

Scrivere la paura: perché l’orrore trova rifugio nella carta

C’è un momento, mentre scrivo, in cui il confine tra ciò che invento e ciò che temo davvero si fa sottile.

Non ho mai considerato l’orrore come un semplice genere narrativo. Per me, è uno strumento. Un modo per raccontare ciò che non si riesce a dire con chiarezza. Un modo per evocare ciò che resta nell’ombra – non solo nel mondo, ma dentro di noi.

In ogni pagina che scrivo, cerco una crepa. Uno spiraglio da cui far filtrare una verità disturbante.
Perché sì, a volte scrivere è anche questo: addomesticare le proprie paure. Renderle leggibili.
Ma altre volte… è semplicemente lasciarle uscire.

Le mie paure sulla carta

Ne Le Ombre di Whitechapel ho raccontato il peso del sangue, l’eredità maledetta. In Il Vangelo delle Ombre, il potere delle parole corrotte, delle scritture deformate, dei demoni.
Nel mio nuovo romanzo, Il Carnefice del Silenzio, ho affrontato qualcosa di più antico e sottile: il Male che si nasconde dietro le apparenze religiose, nei gesti quotidiani, nei luoghi dimenticati.

Ogni storia che scrivo è un modo per affrontare quello che non riesco a spiegare a parole.
Il buio. L’assenza. La colpa.
E forse è proprio questo che rende l’orrore così potente: non si può confinare. Ma si può raccontare.

Scrivo per ricordare

Scrivere la paura significa anche lasciare tracce.
Significa dire al lettore: “Attento. Non è solo una storia. È un avvertimento.”

Ogni volta che creo una scena, un personaggio, un rituale, non sto solo intrattenendo. Sto cercando di imprimere qualcosa sulla carta che rimanga. Una sensazione, un disagio, un sussurro.

Se anche uno solo di quei sussurri arriva fino a voi, allora ho fatto il mio dovere.

Vuoi entrare anche tu nell’Archivio?

Ti invito a scoprire le mie storie. Ogni libro è una chiave. Ogni pagina, una porta.
Ma sappi una cosa: una volta varcata la soglia, l’Archivio ti ricorderà.

Scopri i miei libri:

Le Ombre di Whitechapel
Cartaceo: https://amzn.eu/d/5PwbG4F
eBook: https://amzn.eu/d/2LfEgE0

Il Vangelo delle Ombre
eBook: https://amzn.eu/d/5ivhwiU

L’Archivio Blackwood Volume II – I racconti
eBook: https://amzn.eu/d/38BE7RV
Brossura BN: https://amzn.eu/d/2vNFTUe
Rigida BN: https://amzn.eu/d/fNRG8Sj
Rigida a colori: https://amzn.eu/d/axEH4YU

Il mio sito ufficiale: http://www.claudiobertolotti83.net
Iscriviti alla newsletter: https://claudiobertolotti.substack.com
Seguimi su Instagram: @autoreclaudiobertolotti – @archivio_blackwood

Quanto tempo serve per scrivere un racconto di 40–60 pagine?

Molti mi chiedono quanto ci voglia a scrivere un racconto di lunghezza media.
Ovviamente non esiste una regola fissa, ma con un ritmo di scrittura costante e un minimo di organizzazione, i tempi possono essere molto più brevi di quanto si pensi.

1. Dalla pagina alle parole

In media, una pagina di un libro in formato standard (6×9 pollici) contiene circa 250–300 parole.

40 pagine circa 10.000–12.000 parole
60 pagine circa 15.000–18.000 parole

2. Il ritmo di scrittura

Se si mantengono 7–10 pagine al giorno, parliamo di 1.750–3.000 parole al giorno.
Con questo ritmo, la stesura diventa decisamente veloce:

40 pagine circa  4–6 giorni di scrittura
60 pagine circa  6–9 giorni di scrittura

3. Il tempo per la ricerca

Se il racconto richiede ambientazioni storiche, dettagli tecnici o realismo documentato, è bene aggiungere 1–2 giorni di lavoro dedicati solo alla ricerca.
La ricerca non si fa tutta all’inizio: spesso si alterna alla scrittura, integrando i dettagli man mano.

4. Revisione e rifinitura

Una volta completata la prima bozza, la revisione è fondamentale.
Con un racconto breve, bastano in media 2–3 giorni per riletture, correzioni e affinamento dello stile.

5. Stima realistica finale

Sommando tutto:

40 pagine circa 1 settimana
60 pagine circa 10–12 giorni

Naturalmente, se si scrive solo nel tempo libero o a giorni alterni, i tempi si allungano.

5 consigli rapidi per scrivere un racconto velocemente

1. Stabilisci un obiettivo giornaliero
Decidi un minimo di pagine o parole da raggiungere ogni giorno e rispettalo.

2. Scrivi prima, correggi dopo
Non fermarti a limare le frasi durante la stesura: la revisione viene dopo.

3. Crea una scaletta solida
Sapere in anticipo cosa scrivere in ogni scena accelera la produttività.

4. Rimuovi distrazioni
Scrivi in un ambiente tranquillo, senza notifiche o interruzioni.

5. Mantieni il ritmo
Anche nei giorni in cui hai poco tempo, scrivi almeno una pagina: è la costanza che porta al traguardo.

**

I miei libri

Le Ombre di Whitechapel – Cartaceo  https://amzn.eu/d/5PwbG4F – eBook  https://amzn.eu/d/2LfEgE0

Il Vangelo delle Ombre – eBook  https://amzn.eu/d/5ivhwiU

L’Archivio Blackwood Volume II – I Racconti – eBook  https://amzn.eu/d/3rvZWHZ – Brossura B/N https://amzn.eu/d/2vNFTUe – Copertina rigida B/N  https://amzn.eu/d/fNRG8Sj – Copertina rigida a colori  https://amzn.eu/d/axEH4YU

**

Sito ufficiale: http://www.claudiobertolotti83.net
Newsletter Substack: https://claudiobertolotti.substack.com
Canale Telegram: https://t.me/archivioblackwood
Instagram: @autoreclaudiobertolotti – @archivio_blackwood

Il Club dei Suicidi di Soho

Tra leggenda e cronaca nera nella Londra ottocentesca

Nel cuore pulsante e decadente della Londra vittoriana, tra i vicoli illuminati da lampioni a gas e i locali fumosi di Soho, si racconta di un luogo proibito: il Club dei Suicidi.

Non era un circolo letterario, né un ritrovo per libertini. Chi vi entrava sapeva che prima o poi sarebbe morto… e che non sarebbe stato lui a scegliere quando.

Le prime menzioni compaiono negli articoli di giornale tra il 1872 e il 1874: poche righe, spesso relegate alle pagine di cronaca, che parlavano di “giovani gentiluomini trovati morti dopo cene riservate” o di “un gioco d’azzardo con conseguenze definitive”.

Il presunto rituale era tanto semplice quanto spietato: ogni membro versava una quota in un fondo comune. A turno, una sera a settimana, si estraeva una carta nera. Chi la pescava aveva sette giorni di tempo per “onorare il patto”. Se non lo faceva, un “delegato del club” si occupava di lui. Nessuno usciva mai dal contratto.

Molti storici liquidano la storia come leggenda urbana, un racconto amplificato dai giornalisti per vendere copie. Ma alcuni dettagli inquietanti restano:

Due suicidi documentati in Greek Street avvenuti a distanza di giorni l’uno dall’altro, entrambi membri di una stessa società privata.

Un investigatore di Bow Street che dichiarò, in un rapporto interno mai pubblicato, di aver trovato in una soffitta di Soho un tavolo rotondo con 13 sedie, una delle quali recava ancora macchie di sangue secco.

Una lista di nomi, oggi dispersa, che secondo le voci sarebbe stata nascosta negli archivi della polizia fino alla metà del ‘900.

Non sapremo mai se il Club dei Suicidi sia stato reale o frutto della fantasia morbosa dell’epoca. Ma ancora oggi, passeggiando di notte per Soho, alcuni giurano di aver intravisto, dietro le tende socchiuse di un piano superiore, un brindisi silenzioso con tredici calici.

**

Le Ombre di Whitechapel
Cartaceo https://amzn.eu/d/5PwbG4F
eBook https://amzn.eu/d/2LfEgE0

Il Vangelo delle Ombre (solo eBook)  https://amzn.eu/d/5ivhwiU

L’Archivio Blackwood – Volume II: I Racconti
eBook  https://amzn.eu/d/0r8GmRS
Brossura B/N  https://amzn.eu/d/2vNFTUe
Copertina rigida B/N  https://amzn.eu/d/fNRG8Sj
Copertina rigida a colori  https://amzn.eu/d/axEH4YU

Sito ufficiale: http://www.claudiobertolotti83.net
Newsletter: https://claudiobertolotti.substack.com
Instagram: @autoreclaudiobertolotti – @archivio_blackwood
Canale Telegram: https://t.me/archivioblackwood

Le ombre di Whitechapel – Cosa si nasconde nei muri che trasudano sangue

Londra, novembre 1888 – cronache da chi cammina con i morti.

Il vento, qui, non soffia. Striscia.
Come se non avesse il coraggio di alzare la voce tra questi muri che ricordano troppo.

Stamattina ho camminato da Limehouse fino a Whitechapel. Ci ho messo quasi un’ora, ma non ho mai alzato lo sguardo. Le finestre erano troppe. Troppe quelle con le tende chiuse, troppe quelle con le tende che non si muovono mai.
C’è odore di marcio in questo quartiere. Un odore denso, come di carne frollata e carbone bagnato. Un odore che non si leva nemmeno cambiando strada.

Mi sono fermato sotto il vicolo di Hanbury Street.
Lì il tempo è fermo. Un bambino lanciava sassi contro un muro, e ogni sasso lasciava una piccola impronta nera, come sangue rappreso.
I muri di Whitechapel sono porosi, assorbono il dolore. Alcuni dicono che respirino, altri che piangano. Io li ho visti
piangere.

Un’altra donna scomparsa, Ispettore. E questa volta ha lasciato un messaggio… inciso nella carne.”

Così mi ha detto uno degli agenti, ieri sera. Ma qui, le urla si sono abituate al silenzio.

Mi chiedo quante altre vittime abbia fatto qualcuno prima di Jack. Perché sento, nelle ossa, che questo non è cominciato con lui.
No, Whitechapel è una ferita vecchia. E Jack lo Squartatore è solo l’ultima lama che vi è stata infilata dentro.

Camminando, ho notato simboli tracciati col gesso, strani segni fatti a spirale, spesso sotto archi o nei punti dove le luci non arrivano. Alcuni sembrano recenti.
Una vecchia cinese mi ha sputato accanto e ha detto solo: “Tu non cercare l’uomo. Cercare ciò che lo guida.”

Torno verso Limehouse col cuore pesante. Ma anche con una certezza: qui qualcosa sta covando sotto terra, e prima o poi tornerà a galla.

**

Scopri i libri dell’Archivio Blackwood

Le Ombre di Whitechapel
Cartaceo: https://amzn.eu/d/5PwbG4F
eBook: https://amzn.eu/d/2LfEgE0

Il Vangelo delle Ombre
Solo eBook: https://amzn.eu/d/5ivhwiU

L’Archivio Blackwood Volume II – I racconti
eBook: https://amzn.eu/d/38BE7RV
Brossura B/N: https://amzn.eu/d/2vNFTUe
Rigida B/N: https://amzn.eu/d/fNRG8Sj
Rigida a colori (contenuto illustrato): https://amzn.eu/d/axEH4YU

**

Segui tutti i canali ufficiali:

Sito: http://www.claudiobertolotti83.net
Newsletter: https://claudiobertolotti.substack.com
Instagram: @autoreclaudiobertolotti
Instagram: @archivio_blackwood

Lo Spiritismo nella Londra dell’Ottocento: tra sedute oscure e la fede di Conan Doyle

Nel cuore della Londra vittoriana, tra nebbie industriali e lampioni a gas, una nuova febbre si diffuse tra aristocratici, borghesi e intellettuali: lo spiritismo. In un’epoca segnata da guerre, epidemie e altissima mortalità infantile, l’ossessione per l’Oltretomba divenne un fenomeno sociale e culturale.

Tavole Ouija, medium e illusioni

Nato negli Stati Uniti negli anni ’40 dell’Ottocento con le sorelle Fox, lo spiritismo approdò in Inghilterra entro il 1852, prendendo piede rapidamente nella capitale. Le “sedute” si tenevano in case borghesi e salotti privati, dove le tavole Ouija, i bicchieri che si muovevano, i colpi sui muri e le luci danzanti offrivano l’illusione di un contatto con i defunti.

Madame d’Esperance, Daniel Dunglas Home, Florence Cook e molti altri medium divennero vere celebrità. Alcuni erano abili illusionisti; altri, sinceramente convinti di essere canali tra i due mondi. Le riviste dell’epoca come The Spiritualist e Light pubblicavano resoconti dettagliati delle manifestazioni spiritiche, spesso con disegni inquietanti e testimonianze oculari.

Lo spiritismo non fu solo una moda. Fu anche un modo per affrontare il dolore e la perdita, in un’epoca in cui la morte era onnipresente ma il lutto ancora privo di risposte.

L’uomo razionale che parlava coi morti

Tra i più celebri sostenitori dello spiritismo si annovera Sir Arthur Conan Doyle, il creatore del razionalissimo Sherlock Holmes. Sembrerebbe un controsenso: l’uomo che incarnò la logica assoluta, nella vita reale parlava con i morti.

Doyle si avvicinò allo spiritismo attorno al 1887, ma fu dopo la tragica morte del figlio Kingsley nella Prima Guerra Mondiale che abbracciò con fervore questa dottrina. Partecipò a decine di sedute spiritiche, scrisse The New Revelation (1918) e The Vital Message (1919), opere in cui sosteneva apertamente la realtà del contatto con l’aldilà.

Nel 1920 intraprese un vero e proprio tour internazionale per promuovere il movimento. Difese la veridicità delle fotografie delle fate di Cottingley e si inimicò il celebre illusionista Harry Houdini, che cercava invece di smascherare ogni truffa spiritica.

Una Londra intrisa di fantasmi e speranza

Lo spiritismo nella Londra vittoriana non fu solo un rifugio per i sofferenti. Fu anche un crocevia di illusionismo, religione, scienza nascente e letteratura. Sulla sua scia si formarono società come la Society for Psychical Research (1882), che cercavano un approccio scientifico ai fenomeni paranormali.

L’immaginario gotico della capitale ne uscì potenziato: dai vicoli di Whitechapel alle cripte di Highgate, il confine tra vita e morte non era mai stato così sottile. E in mezzo a tutto questo, anche lo sguardo gelido e razionale di Holmes sembrava doversi piegare, per un momento, all’invisibile.

Molti di questi temi ispirano ancora oggi la narrativa gotica contemporanea e, non a caso, tornano ciclicamente nei romanzi dell’Archivio Blackwood. Il fascino per l’ignoto, la morte e la sopravvivenza dell’anima restano interrogativi vivi, capaci di unire epoche, lettori e scrittori.


Fonti storiche:

  • Owen, A. (2004). The Darkened Room: Women, Power, and Spiritualism in Late Victorian England. University of Chicago Press.
  • Doyle, A. C. (1918). The New Revelation.
  • Noakes, R. (1999). “Telegraphy is an Occult Art: Cromwell Fleetwood Varley and the Diffusion of Electricity to the Other World”. The British Journal for the History of Science, 32(4).
  • Barrow, L. (1986). Independent Spirits: Spiritualism and English Plebeians, 1850-1910.

Scopri l’universo gotico dell’Archivio Blackwood:

Le Ombre di Whitechapel

Il Vangelo delle Ombre

L’Archivio Blackwood – Volume II: I racconti

⚫ Sito ufficiale: www.claudiobertolotti83.net ⚫ Instagram: @autoreclaudiobertolotti | @archivio_blackwood ⚫ Newsletter Substack: https://claudiobertolotti.substack.com

Perché ho deciso di creare una saga gotica per ragazzi

Londra. Sempre Londra.

Da anni cammino tra le sue strade di nebbia, nei miei racconti e nei miei pensieri. È una Londra che respira mistero, che nasconde antichi segreti tra i muri anneriti e le ombre lunghe dei vicoli. Con L’Archivio Blackwood ho dato voce a quell’anima oscura, adulta, inquieta. Ma qualcosa, dentro di me, spingeva verso un’altra direzione. O forse verso la stessa, ma con occhi diversi.

Mi sono chiesto: e se fosse un ragazzo a vedere l’oscurità per primo?

Così è nata l’idea di una nuova saga gotica. Una storia pensata per lettori più giovani — ma non per questo meno coraggiosi — capace di evocare la meraviglia e il terrore insieme. Volevo una saga che non tradisse lo stile e l’atmosfera che amo, ma che parlasse anche di scoperta, crescita, amicizia e paura vera, quella che si insinua nei sogni.

Scrivere per i ragazzi non significa semplificare, ma guardare il buio con uno sguardo più puro. Significa raccontare l’inizio: di un dono, di una maledizione, di un viaggio. E a volte è proprio l’inizio che ci rimane più impresso nel tempo.

Ho voluto creare personaggi giovani, diversi tra loro, capaci di affrontare l’ignoto con stupore, rabbia, timore e speranza. Perché l’orrore, quando è visto con gli occhi dell’infanzia e dell’adolescenza, sa essere ancora più potente. Più viscerale. Più vero.

La Stirpe di Hollowgate è un patto: tra chi legge e chi scrive, tra chi ha paura e chi impara a conviverci.
E questa volta, il Male… ha deciso di farsi conoscere molto presto.

Scopri gli altri miei libri:

Le Ombre di Whitechapel
Link cartaceo https://amzn.eu/d/5PwbG4F
Link ebook https://amzn.eu/d/2LfEgE0

Il Vangelo delle Ombre
Link ebook https://amzn.eu/d/5ivhwiU

L’Archivio Blackwood – Volume II: I Racconti
eBook Kindle https://amzn.eu/d/3rvZWHZ
Brossura B/N https://amzn.eu/d/2vNFTUe
Copertina rigida B/N  https://amzn.eu/d/apvYMfP

**

Sito ufficiale: http://www.claudiobertolotti83.net
Newsletter: https://claudiobertolotti.substack.com
Instagram: @autoreclaudiobertolotti | @archivio_blackwood
Canale Telegram: Archivio Blackwood – Telegram