Bethnal Green e il suo silenzio assassino

Viaggio nell’ombra di un quartiere dimenticato

Ci sono luoghi a Londra in cui il silenzio pesa più del rumore. Dove il passo dell’uomo si smorza nella nebbia, e ogni strada sembra condurre a una verità taciuta. Uno di questi è Bethnal Green, incastonata tra le maglie fatiscenti dell’East End, quartiere operaio e violento, abitato da spettri in carne e ossa.

Nel 1885, l’anno in cui si svolgono i fatti de Il Macellaio di Bethnal Green, questa zona era già nota per i suoi vicoli infestati, le bettole maledette e i locali opachi che odoravano di alcool, sangue e disperazione. Chi ci abitava diceva che certe notti non appartenevano più agli uomini, ma a qualcosa che camminava sotto pelle, nei muri, nei condotti dell’acqua, nei battiti accelerati di chi si accorgeva troppo tardi di essere seguito.

Il quartiere che inghiotte

Bethnal Green non si limita a nascondere: inghiotte.
Persone, voci, memorie. E quando restituisce qualcosa, non è mai ciò che si era perso, ma una versione distorta.
Molti riferiscono ancora oggi di un odore dolciastro, simile a carne lasciata troppo a lungo sul banco. E quel tanfo compare solo in alcune strade, vicino a porte murate da tempo o botole arrugginite. Nessuno le apre. Nessuno ha mai voluto sapere.

Il caso del Macellaio

Nel racconto, una serie di sparizioni e ritrovamenti mutilati scuote l’intera città, ma la verità sembra volersi nascondere proprio sotto il suolo di Bethnal Green.
E non è una metafora.
Nei documenti dell’epoca – alcuni autentici, altri deformati dalle leggende – si parla di un certo “uomo dalla giacca macchiata”, che portava con sé sacchi di iuta gocciolanti e che scendeva ogni notte nei sotterranei di un magazzino dismesso.

I bambini lo chiamavano “il Cuocitore”, e chi osava nominarlo, finiva col non dormire più.

Il silenzio è un personaggio

Bethnal Green ha un’anima.
Nel mio racconto, non è solo un’ambientazione: è il testimone muto di eventi troppo indicibili per restare nei registri della polizia. È il palcoscenico insanguinato di un male che non si annuncia con grida, ma con assenze.

Perché il vero orrore, spesso, non fa rumore.
E continua a tagliare anche quando le lame sono sparite da un pezzo.

Scopri tutti i miei libri:

Le Ombre di Whitechapel
Cartaceo: https://amzn.eu/d/5PwbG4F
Ebook: https://amzn.eu/d/2LfEgE0

Il Vangelo delle Ombre
Solo Ebook: https://amzn.eu/d/5ivhwiU

L’Archivio Blackwood Volume II – I Racconti
Ebook: https://amzn.eu/d/38BE7RV
Cartaceo B/N: https://amzn.eu/d/2vNFTUe
Rigida B/N: https://amzn.eu/d/fNRG8Sj
Rigida a colori: https://amzn.eu/d/axEH4YU

Seguimi anche su:

Instagram: @autoreclaudiobertolotti
Instagram: @archivio_blackwood
Substack: https://claudiobertolotti.substack.com
Telegram: https://t.me/claudiobertolotti_official
Sito ufficiale: https://www.claudiobertolotti83.net

Nelle ombre di Spitalfields – Il mercato che respira

“Ci sono quartieri in cui le ombre si limitano a seguire i passi. E altri, come Spitalfields, in cui decidono la direzione del tuo cammino.”

Non avevo motivo per essere lì a quell’ora. Eppure, qualcosa mi attirava tra le strade umide di Spitalfields, come un cappio sottile stretto al collo dei pensieri. Era l’ora che precede l’alba, quando anche il vento sembra incerto, e i gatti si muovono guardinghi, come messaggeri di qualcosa che noi umani fingiamo di non vedere.

Il vecchio mercato era immobile. Le bancarelle, coperte da teli luridi, sembravano cadaveri in attesa di sepoltura. Nessuna voce, nessun passante. Solo io, e l’eco distante di qualcosa che… respirava.
Sì, respirava.
Lentamente. Da sotto il pavimento.

Mi fermai accanto a una colonna spezzata, là dove un tempo si vendevano mele candite e carne di agnello. Ora, il legno marcito mostrava intagli che non avevo mai visto prima. Simboli… grezzi, ma antichi. Alcuni simili a quelli rinvenuti nei dossier dell’Archivio. Ne tracciavo uno col dito quando un tonfo improvviso squarciò il silenzio: un telo era caduto. E sotto di esso, una figura curva, coperta di stracci neri, stava fissa davanti a una gabbia vuota.

«Ha lasciato l’odore», sussurrò.
«Chi?» chiesi, più con il fiato che con la voce.
«L’ultimo che ha provato a raccontare cosa ha visto qui sotto. Ma ora non ha più lingua.»

Mi voltai, ma nessuno mi seguiva. E quando mi rigirai, la figura non c’era più. Solo la gabbia, e dentro…
Un biglietto.

“Chi scava nel mercato, trova ciò che Londra voleva dimenticare.”

Lo conservo ancora. È scritto con una grafia che non ho mai saputo identificare, e con un inchiostro che sa di ruggine e salamoia.

Spitalfields non è un luogo. È una ferita aperta della città.
Un diaframma tra il visibile e il proibito.

E stanotte, quella ferita… ha pulsato.

**

I miei libri:

Le Ombre di Whitechapel
Ebook: https://amzn.eu/d/2LfEgE0
Cartaceo: https://amzn.eu/d/5PwbG4F

Il Vangelo delle Ombre
Ebook: https://amzn.eu/d/5ivhwiU

L’Archivio Blackwood – Volume II: I Racconti
Ebook: https://amzn.eu/d/38BE7RV
Cartaceo B/N: https://amzn.eu/d/2vNFTUe
Rigida B/N: https://amzn.eu/d/fNRG8Sj
Rigida a colori: https://amzn.eu/d/axEH4YU

**

Seguimi qui:

Sito ufficiale
http://www.claudiobertolotti83.net

Newsletter (racconti, anteprime, contenuti inediti)
https://claudiobertolotti.substack.com

Canale Telegram
https://t.me/archivio_blackwood

Instagram
@archivio_blackwood @autoreclaudiobertolotti

Disegni rituali rinvenuti nella soffitta del Reverendo Whitmore

Rubrica: Dossier Segreti n. 24 – Kensington, 12 dicembre 1888
A cura dell’Archivio Blackwood – Materiale riservato

Nella notte tra l’11 e il 12 dicembre 1888, durante l’ispezione nella casa signorile della famiglia Fairweather a Kensington, l’ispettore Edgar Blackwood e padre Marcus Quinn scoprirono un passaggio occulto dietro a una libreria nel vecchio studio dei padroni di casa.

Il passaggio conduceva a una stretta scala di servizio in pietra, la cui cima portava a una soffitta dimenticata, soffocata dalla polvere e dall’odore di carta bruciata. Lì, celati tra travi annerite e scatole di legno inchiodate, furono rinvenuti cinque disegni rituali incisi a mano su fogli di pergamena.

Descrizione dei disegni

I documenti, danneggiati dal tempo e da tentativi evidenti di distruzione (angoli strappati, cera fusa, fori da bruciature), riportano simboli non riconducibili a culti cristiani, e anzi in aperto contrasto con ogni dottrina teologica.

1. Il Nodo dell’Offerta
Un intreccio di linee concentriche che rappresentano il legame tra il corpo umano e ciò che vive “sotto”, come descritto nel Codex Tenebris.

2. Il Cuore Rovesciato
Un organo stilizzato con lettere latine scritte al contrario, contornato da croci capovolte e da una frase incompleta: “Et sanguis eius fiet apertura…”

3. La Chiave della Bocca
Disegno disturbante di una bocca cucita, simile a quella delle bambole rituali, con tre chiavi pendenti da una linea sottile come un capello.

4. Il Viaggiatore
Figura umanoide schematica, priva di volto, ma con un simbolo circolare sul petto (già comparso nei casi di possessione).

5. Schema per un’offerta viva
Un corpo umano steso su un altare di pietra. La testa è cerchiata tre volte, e l’annotazione a lato recita:
“Non il corpo, ma la parola. Non la vita, ma la voce.”

L’ipotesi

Secondo padre Quinn, questi disegni farebbero parte di un vecchio rituale interrotto, che il reverendo Whitmore avrebbe tentato di ricostruire. Ma da dove ha tratto questi simboli? E perché conservarli in un luogo così segreto?

Note dell’Archivio

I simboli combaciano parzialmente con quelli rinvenuti in una missione giovanile di Whitmore in Scozia, nel 1872, durante l’episodio conosciuto come “La Veglia Nera di Glamis”, finora classificato come leggenda.
Ciò indicherebbe una lunga pianificazione, e forse una rete più estesa di adepti.

Il caso resta aperto nei fascicoli riservati dell’Archivio Blackwood.
Chi desidera ricevere le immagini originali in formato riservato (per uso narrativo o illustrativo), può iscriversi al canale Telegram ufficiale.

I tuoi viaggi nell’Archivio iniziano qui:

Le Ombre di Whitechapel
Ebook → https://amzn.eu/d/2LfEgE0
Cartaceo → https://amzn.eu/d/5PwbG4F

Il Vangelo delle Ombre
Ebook → https://amzn.eu/d/5ivhwiU

L’Archivio Blackwood – Volume II: I Racconti
Ebook → https://amzn.eu/d/38BE7RV
Cartaceo B/N → https://amzn.eu/d/2vNFTUe
Rigida B/N → https://amzn.eu/d/fNRG8Sj
Rigida a colori → https://amzn.eu/d/axEH4YU

Sito ufficiale → http://www.claudiobertolotti83.net
Instagram → @archivio_blackwood – @autoreclaudiobertolotti
Substack → claudiobertolotti83.substack.com
Telegram → https://t.me/archivioblackwood

Esorcismo nell’800: rituali, documenti e cronache autentiche

Nel cuore della Londra vittoriana, dietro la coltre di nebbia e il battito di una città che si credeva moderna, sopravvivevano rituali antichi. Lungi dall’essere relegati alla superstizione rurale, gli esorcismi erano ancora praticati, spesso nell’ombra, altre volte persino tollerati ufficialmente, purché ben nascosti sotto il velo del silenzio ecclesiastico.

Una fede incerta… ma pronta ad agire

Sebbene la Chiesa Anglicana non approvasse formalmente l’esorcismo, esistevano libri liturgici paralleli e manuali ad uso interno del clero, con formule per scacciare “spiriti impuri” e “presenze non identificate”. In alcune diocesi particolarmente conservatrici, vescovi e sacerdoti permisero (o chiusero un occhio su) interventi non ufficiali, purché condotti con discrezione.

Un documento conservato al Lambeth Palace Library, datato 1874, descrive un caso verificatosi a Deptford: una giovane donna che, secondo la cronaca manoscritta di un curato, «parlava latino senza averlo mai studiato e si contorceva come se mille aghi la trafiggessero».

I rituali: tra sacro e inquietante

I riti dell’epoca combinavano litanie antiche (riprese dal Rituale Romano) con elementi locali, come la benedizione dell’acqua in modo “modificato” e l’uso del sale posto sulla soglia della casa.

In alcuni casi, i diari di preti missionari — tornati dalle colonie — raccontano di possessioni inedite, in cui il male non si manifestava solo con urla o levitazioni, ma con mutamenti nel volto, odore di zolfo, e soprattutto presagi inspiegabili: un bambino che cantava una filastrocca mai sentita, il sangue che colava dalle pareti di una stanza sigillata.

Un mondo che ha ispirato l’Archivio Blackwood

Molti degli elementi presenti in Il Vangelo delle Ombre e Il Carnefice del Silenzio derivano proprio da queste cronache dimenticate. Il personaggio di padre Marcus Quinn, ad esempio, prende ispirazione da una figura reale: un prete irlandese di nome Padraig MacQuinn, che visse a Whitechapel e fu ritenuto un “guaritore delle anime infestate”.

In una lettera del 1887, MacQuinn scrive:

Il male non ha voce, ma quando prende corpo… urla con quella dei viventi.”

Lontani dall’immaginario hollywoodiano, gli esorcismi vittoriani erano eventi carichi di tensione, mistero e paura autentica. I preti si confrontavano con ciò che non riuscivano a spiegare, tra fedi in crisi e presenze che sfidavano ogni logica.

Una verità che, come le ombre di Londra, non è mai del tutto scomparsa.

Scopri i romanzi ispirati a questi eventi:

Le Ombre di Whitechapel
Ebook → https://amzn.eu/d/2LfEgE0
Cartaceo → https://amzn.eu/d/5PwbG4F

Il Vangelo delle Ombre
Ebook → https://amzn.eu/d/5ivhwiU

L’Archivio Blackwood – Volume II: I Racconti
Ebook → https://amzn.eu/d/38BE7RV
Cartaceo B/N → https://amzn.eu/d/2vNFTUe
Rigida B/N → https://amzn.eu/d/fNRG8Sj
Rigida a colori → https://amzn.eu/d/axEH4YU

Sito ufficiale → http://www.claudiobertolotti83.net
Instagram → @archivio_blackwood – @autoreclaudiobertolotti
Substack → https://claudiobertolotti83.substack.com
Telegram → https://t.me/archivioblackwood
#claudiobertolotti #claudiobertolotti83

La vera Londra dei fantasmi – Luoghi infestati e leggende dimenticate

Londra è una città di pietra e memoria. Ogni vicolo cela un sussurro, ogni palazzo custodisce un’ombra. Ma dietro i mattoni anneriti dalla pioggia e dal tempo, ci sono storie documentate, tramandate da secoli, che ancora oggi fanno rabbrividire anche i più scettici. Ecco alcuni dei luoghi realmente ritenuti infestati nella Londra vittoriana e moderna, dove il confine tra leggenda e cronaca sembra sfumare.

1. 50 Berkeley Square – La casa più infestata di Londra

Situata nel cuore elegante di Mayfair, questa casa fu già nel 1800 teatro di racconti terrificanti. La stanza al secondo piano, in particolare, era evitata perfino dai domestici. Si racconta che chi vi passasse la notte ne uscisse impazzito… o non ne uscisse affatto.
Testimonianze dell’epoca parlano di una presenza che si manifestava con urla disumane e apparizioni deformi.

La casa oggi è sede di un’agenzia antiquaria, ma i racconti non si sono mai spenti.

2. The Ten Bells Pub – Il pub di Jack lo Squartatore

Situato a Spitalfields, è il pub dove diverse vittime dello Squartatore furono viste per l’ultima volta. Oltre alla sua connessione con i delitti, è noto per i fenomeni paranormali segnalati dai gestori: voci nel nulla, oggetti che si muovono da soli, passi sulle scale quando il locale è vuoto.

L’insegna originale è ancora visibile: un invito per appassionati… e spiriti.

3. Il Teatro Drury Lane – Il fantasma dell’attore

Uno dei teatri più antichi di Londra, e anche uno dei più infestati. Da secoli si parla del fantasma di un attore ucciso nel teatro, che appare vestito con un cappotto grigio.
Curiosamente, gli attori considerano la sua apparizione come un presagio di successo.

L’interno barocco e decadente lo rende ancora più suggestivo nelle notti silenziose.

4. Highgate Cemetery – Non solo tombe

Tra statue angeliche e sentieri invasi dall’edera, si aggira una figura alta, con mantello scuro e occhi rossi: il “Vampiro di Highgate”, noto tra gli anni ’70 e ’80, ma la leggenda è ben più antica.
Molti visitatori hanno riferito svenimenti improvvisi, sensazioni di panico e figure che si dissolvono nella nebbia.

Il cimitero è visitabile ancora oggi. Ma evitate i vialetti secondari…

5. Il tunnel di Bethnal Green – Il pianto dei bambini

Durante la Seconda guerra mondiale, un bombardamento provocò la morte di oltre 170 persone nel rifugio sotterraneo di Bethnal Green.
Anche se più recente, i racconti di lamenti e pianti infantili si sono moltiplicati già dagli anni ’50. Il tunnel è oggi chiuso, ma ancora sorvegliato.

Una città costruita su segreti

Passeggiare per Londra è camminare sulla storia… e sulle sue ombre. Questi luoghi sono solo una piccola parte delle leggende che hanno alimentato il folklore inglese. Ma ricordate: ogni storia nasce da qualcosa di vero.

E come direbbe Edgar Blackwood:
“Se l’ombra si allunga… forse è perché qualcosa si è mosso.”

SCOPRI I LIBRI ISPIRATI A QUESTI LUOGHI

Le Ombre di Whitechapel
Ebook → https://amzn.eu/d/2LfEgE0
Cartaceo → https://amzn.eu/d/5PwbG4F

Il Vangelo delle Ombre
Ebook → https://amzn.eu/d/5ivhwiU
Cartaceo → https://amzn.eu/d/e4xI9o7

L’Archivio Blackwood – Volume II: I Racconti
Ebook → https://amzn.eu/d/38BE7RV
Cartaceo B/N → https://amzn.eu/d/2vNFTUe
Rigida B/N → https://amzn.eu/d/fNRG8Sj
Rigida a colori → https://amzn.eu/d/axEH4YU

Sito ufficiale → http://www.claudiobertolotti83.net
Instagram → @archivio_blackwood – @autoreclaudiobertolotti
Substack → https://claudiobertolotti83.substack.com
Telegram → https://t.me/archivioblackwood

Il lato oscuro delle case vittoriane

Passeggiando per Londra, tra le strade meno illuminate di Bloomsbury o nei vicoli ombrosi di Whitechapel, può capitare di scorgere sagome imponenti: sono le case vittoriane, con le loro facciate in mattoni rossi, i portoni stretti e gli alti camini che svettano nel cielo nebbioso.
Oggi le vediamo come icone eleganti dell’epoca, ma dietro quelle mura, nel XIX secolo, si nascondevano ombre ben più oscure.

Le abitazioni erano costruite per una rigida separazione degli spazi: il piano nobile per la famiglia, i sotterranei per la servitù. Quelle stanze interrate, umide e buie, spesso diventavano il teatro di malattie, segreti e… talvolta, sparizioni.
Molti scantinati avevano passaggi nascosti verso le strade secondarie, utili a far entrare o uscire persone senza essere visti.
Non era raro, negli scandali riportati dai giornali dell’epoca, scoprire che dietro una facciata impeccabile si celasse un bordello, un laboratorio clandestino o una sala per rituali spiritici.

Anche la disposizione degli interni contribuiva a creare inquietudine: i corridoi lunghi e stretti, gli scalini scricchiolanti, le porte che si aprivano su stanze troppo piccole per essere abitate.
La luce naturale filtrava appena, e dopo il tramonto, l’unico chiarore era quello giallastro delle lampade a gas, che deformava i volti e creava ombre vive sulle pareti.

Ma ciò che più spaventava era il silenzio.
In una Londra brulicante di rumori, le grandi case vittoriane potevano diventare isole di quiete sospetta, dove ogni scricchiolio improvviso sembrava un passo, e ogni soffio di vento si confondeva con un sussurro.

Forse per questo, ancora oggi, quelle case hanno un fascino ambiguo: eleganti e terribili allo stesso tempo, come se fossero state costruite non solo per ospitare la vita… ma anche per custodire le sue ombre.

**

Le Ombre di Whitechapel
Ebook → https://amzn.eu/d/2LfEgE0
Cartaceo → https://amzn.eu/d/5PwbG4F

Il Vangelo delle Ombre
Ebook → https://amzn.eu/d/5ivhwiU
Cartaceo → https://amzn.eu/d/e4xI9o7

L’Archivio Blackwood – Volume II: I Racconti
Ebook → https://amzn.eu/d/38BE7RV
Cartaceo B/N → https://amzn.eu/d/2vNFTUe
Rigida B/N → https://amzn.eu/d/fNRG8Sj
Rigida a colori → https://amzn.eu/d/axEH4YU

Sito ufficiale → http://www.claudiobertolotti83.net
Instagram → @archivio_blackwood – @autoreclaudiobertolotti
Substack → https://claudiobertolotti83.substack.com
Telegram → https://t.me/archivioblackwood
#claudiobertolotti #claudiobertolotti83

Gli Oggetti Maledetti nella Storia e nella Narrativa

Tra mito, cronaca e ombra…

C’è un filo sottile, quasi invisibile, che collega i mercati polverosi dell’antiquariato, le sale ovattate dei musei e i racconti sussurrati nelle notti senza luna. È il filo della maledizione. Oggetti che sembrano muti e inerti, ma che, secondo antiche dicerie, custodiscono più di un ricordo… custodiscono un’ombra.

Nella storia, la lista è inquietante e variegata. C’è la Dibbuk Box, un’innocente scatola di legno per il vino, resa famigerata da racconti di malattie improvvise, incubi e presenze oscure dopo ogni cambio di proprietario. O la bambola di Robert, oggi chiusa in una teca a Key West, accusata di muoversi da sola e di ridere di notte, lasciando dietro di sé un odore dolciastro di muffa e polvere.

E poi ci sono i gioielli maledetti, come il diamante Hope, il cui splendore ha attraversato secoli di ricchezza e morte, passando di mano in mano come un sussurro velenoso.

La narrativa gotica e horror non ha fatto altro che amplificare e reinterpretare queste paure ataviche. Da Il Ritratto di Dorian Gray, dove un’opera d’arte custodisce la corruzione dell’anima, fino ai miei racconti dell’Archivio Blackwood, in cui reliquie, cimeli e suppellettili si rivelano essere molto più di semplici oggetti: sono testimoni e custodi di segreti inconfessabili.

La forza di questi oggetti, reali o inventati, sta nella loro ambiguità. Non sono mostri che si muovono nell’ombra, ma presenze immobili che sanno attendere. Non attaccano: attirano. Non gridano: sussurrano.

In un’epoca come la nostra, in cui tutto sembra spiegabile e razionale, forse è proprio questo il motivo per cui continuano a inquietarci: ci ricordano che la vera paura non sempre viene da ciò che possiamo vedere… ma da ciò che crediamo di possedere.

I miei libri

Le Ombre di Whitechapel – Il segreto del sangue immortale

Cartaceo B/N: https://amzn.eu/d/5PwbG4F

Ebook: https://amzn.eu/d/2LfEgE0

Il Vangelo delle Ombre

Ebook: https://amzn.eu/d/5ivhwiU

L’Archivio Blackwood – Volume II: I Racconti

Ebook: https://amzn.eu/d/38BE7RV

Cartaceo B/N: https://amzn.eu/d/2vNFTUe

Rigida B/N: https://amzn.eu/d/fNRG8Sj

Rigida a colori: https://amzn.eu/d/axEH4YU

Seguimi qui

Sito ufficiale: http://www.claudiobertolotti83.net

Instagram Autore: @autoreclaudiobertolotti

Instagram Archivio Blackwood: @archivio_blackwood

Canale Telegram: https://t.me/archivioblackwood

Canale Substack: https://claudiobertolotti.substack.com

5 curiosità oscure sulla Londra dell’Ottocento che (forse) non conosci

“Non era solo la nebbia a soffocare Londra. Erano i peccati sepolti nelle sue fondamenta.”

Passeggiare per le vie della capitale vittoriana significava camminare sopra un passato insanguinato, tra vicoli impregnati di segreti e respiri che non appartenevano più ai vivi.

Ecco 5 curiosità storiche reali, tanto inquietanti quanto affascinanti, che hanno ispirato anche le atmosfere de L’Archivio Blackwood.

1. Il cimitero dei corpi senza nome (Cross Bones Graveyard)

Nel cuore di Southwark, dietro cancelli decorati con nastri e teschi, si nasconde Cross Bones Graveyard: un cimitero non consacrato per prostitute, poveri e “bambini bastardi”.

Tra il 1500 e l’Ottocento, furono sepolti qui migliaia di corpi senza nome. Nessuna preghiera. Nessuna lapide. Solo calce e silenzio.

Oggi è un luogo di memoria… ma alcuni giurano di sentire ancora pianti sotto terra.

2. Le gabbie degli impiccati di Execution Dock

Fino al 1830, i pirati catturati venivano impiccati lungo il Tamigi, presso l’Execution Dock. Ma l’esecuzione non era la fine.

I cadaveri venivano rinchiusi in gabbie di ferro e lasciati penzolare per giorni, come monito per chiunque osasse sfidare la legge. Le maree li bagnavano due volte al giorno. I gabbiani finivano il resto.

Un’usanza barbara, che ispirò molti racconti macabri… e incubi.

3. Il Club dei Cadaveri

Nel cuore della City, si dice che alcuni membri dell’élite frequentassero un club segreto dove si organizzavano cene con corpi umani rubati dagli obitori.

Non esistono prove documentali certe, ma tra il 1840 e il 1860 sparirono numerosi corpi da ospedali e fosse comuni.

Molti attribuirono i furti ai medici. Altri parlarono di un culto privato dedito al consumo rituale dei morti.

4. La vera Bedlam: l’ospedale dei folli

Il manicomio di Bethlem Royal Hospital, noto come Bedlam, era già famoso nel Medioevo. Ma è nell’Ottocento che raggiunse l’apice dell’orrore.

I malati venivano incatenati, immersi in acqua gelida o costretti a digiunare per “espellere i demoni”. E il peggio? Fino al 1815, si poteva pagare un biglietto per entrare a guardarli. Uno spettacolo dell’orrore.

Molti uscirono da Bedlam più folli di quando vi erano entrati.

5. I topi delle fogne e i bambini scomparsi

Secondo alcune cronache minori, tra il 1860 e il 1880 oltre 40 bambini poveri scomparvero senza lasciare traccia.

Alcuni giornali accusarono bande criminali. Ma si diffuse anche una leggenda urbana: che i bambini fossero attirati nelle fogne da un uomo deforme, poi divorati da colonie di ratti carnivori cresciuti sotto Londra.

Una fantasia? Forse. Ma nel 1871, un corpo mutilato fu davvero ritrovato vicino a un condotto fognario a Bethnal Green…

La Londra di Blackwood esiste davvero. Basta guardare nei punti oscuri.

Nei miei racconti, l’inquietudine non è solo invenzione: attinge dalla Storia, dalle leggende nere e dalle verità dimenticate sotto strati di nebbia e ipocrisia vittoriana.

Se ami queste atmosfere, esplora il mondo de L’Archivio Blackwood. Ogni pagina è una lanterna accesa in un vicolo dimenticato.

I MIEI LIBRI

Le Ombre di Whitechapel
Cartaceo: https://amzn.eu/d/5PwbG4F
Ebook: https://amzn.eu/d/2LfEgE0

Il Vangelo delle Ombre
Ebook: https://amzn.eu/d/5ivhwiU
Cartaceo: https://amzn.eu/d/e4xI9o7

L’Archivio Blackwood – Volume II: I Racconti
Ebook: https://amzn.eu/d/38BE7RV
Cartaceo B/N: https://amzn.eu/d/2vNFTUe
Copertina rigida B/N: https://amzn.eu/d/fNRG8Sj
Copertina rigida colori: https://amzn.eu/d/axEH4YU

SEGUIMI

Substack: claudiobertolotti.substack.com
Telegram: t.me/claudiobertolotti
Sito ufficiale: http://www.claudiobertolotti83.net
Instagram: @archivio_blackwood – @autoreclaudiobertolotti

Scrivere la paura: perché l’orrore trova rifugio nella carta

C’è un momento, mentre scrivo, in cui il confine tra ciò che invento e ciò che temo davvero si fa sottile.

Non ho mai considerato l’orrore come un semplice genere narrativo. Per me, è uno strumento. Un modo per raccontare ciò che non si riesce a dire con chiarezza. Un modo per evocare ciò che resta nell’ombra – non solo nel mondo, ma dentro di noi.

In ogni pagina che scrivo, cerco una crepa. Uno spiraglio da cui far filtrare una verità disturbante.
Perché sì, a volte scrivere è anche questo: addomesticare le proprie paure. Renderle leggibili.
Ma altre volte… è semplicemente lasciarle uscire.

Le mie paure sulla carta

Ne Le Ombre di Whitechapel ho raccontato il peso del sangue, l’eredità maledetta. In Il Vangelo delle Ombre, il potere delle parole corrotte, delle scritture deformate, dei demoni.
Nel mio nuovo romanzo, Il Carnefice del Silenzio, ho affrontato qualcosa di più antico e sottile: il Male che si nasconde dietro le apparenze religiose, nei gesti quotidiani, nei luoghi dimenticati.

Ogni storia che scrivo è un modo per affrontare quello che non riesco a spiegare a parole.
Il buio. L’assenza. La colpa.
E forse è proprio questo che rende l’orrore così potente: non si può confinare. Ma si può raccontare.

Scrivo per ricordare

Scrivere la paura significa anche lasciare tracce.
Significa dire al lettore: “Attento. Non è solo una storia. È un avvertimento.”

Ogni volta che creo una scena, un personaggio, un rituale, non sto solo intrattenendo. Sto cercando di imprimere qualcosa sulla carta che rimanga. Una sensazione, un disagio, un sussurro.

Se anche uno solo di quei sussurri arriva fino a voi, allora ho fatto il mio dovere.

Vuoi entrare anche tu nell’Archivio?

Ti invito a scoprire le mie storie. Ogni libro è una chiave. Ogni pagina, una porta.
Ma sappi una cosa: una volta varcata la soglia, l’Archivio ti ricorderà.

Scopri i miei libri:

Le Ombre di Whitechapel
Cartaceo: https://amzn.eu/d/5PwbG4F
eBook: https://amzn.eu/d/2LfEgE0

Il Vangelo delle Ombre
eBook: https://amzn.eu/d/5ivhwiU

L’Archivio Blackwood Volume II – I racconti
eBook: https://amzn.eu/d/38BE7RV
Brossura BN: https://amzn.eu/d/2vNFTUe
Rigida BN: https://amzn.eu/d/fNRG8Sj
Rigida a colori: https://amzn.eu/d/axEH4YU

Il mio sito ufficiale: http://www.claudiobertolotti83.net
Iscriviti alla newsletter: https://claudiobertolotti.substack.com
Seguimi su Instagram: @autoreclaudiobertolotti – @archivio_blackwood

Quanto tempo serve per scrivere un racconto di 40–60 pagine?

Molti mi chiedono quanto ci voglia a scrivere un racconto di lunghezza media.
Ovviamente non esiste una regola fissa, ma con un ritmo di scrittura costante e un minimo di organizzazione, i tempi possono essere molto più brevi di quanto si pensi.

1. Dalla pagina alle parole

In media, una pagina di un libro in formato standard (6×9 pollici) contiene circa 250–300 parole.

40 pagine circa 10.000–12.000 parole
60 pagine circa 15.000–18.000 parole

2. Il ritmo di scrittura

Se si mantengono 7–10 pagine al giorno, parliamo di 1.750–3.000 parole al giorno.
Con questo ritmo, la stesura diventa decisamente veloce:

40 pagine circa  4–6 giorni di scrittura
60 pagine circa  6–9 giorni di scrittura

3. Il tempo per la ricerca

Se il racconto richiede ambientazioni storiche, dettagli tecnici o realismo documentato, è bene aggiungere 1–2 giorni di lavoro dedicati solo alla ricerca.
La ricerca non si fa tutta all’inizio: spesso si alterna alla scrittura, integrando i dettagli man mano.

4. Revisione e rifinitura

Una volta completata la prima bozza, la revisione è fondamentale.
Con un racconto breve, bastano in media 2–3 giorni per riletture, correzioni e affinamento dello stile.

5. Stima realistica finale

Sommando tutto:

40 pagine circa 1 settimana
60 pagine circa 10–12 giorni

Naturalmente, se si scrive solo nel tempo libero o a giorni alterni, i tempi si allungano.

5 consigli rapidi per scrivere un racconto velocemente

1. Stabilisci un obiettivo giornaliero
Decidi un minimo di pagine o parole da raggiungere ogni giorno e rispettalo.

2. Scrivi prima, correggi dopo
Non fermarti a limare le frasi durante la stesura: la revisione viene dopo.

3. Crea una scaletta solida
Sapere in anticipo cosa scrivere in ogni scena accelera la produttività.

4. Rimuovi distrazioni
Scrivi in un ambiente tranquillo, senza notifiche o interruzioni.

5. Mantieni il ritmo
Anche nei giorni in cui hai poco tempo, scrivi almeno una pagina: è la costanza che porta al traguardo.

**

I miei libri

Le Ombre di Whitechapel – Cartaceo  https://amzn.eu/d/5PwbG4F – eBook  https://amzn.eu/d/2LfEgE0

Il Vangelo delle Ombre – eBook  https://amzn.eu/d/5ivhwiU

L’Archivio Blackwood Volume II – I Racconti – eBook  https://amzn.eu/d/3rvZWHZ – Brossura B/N https://amzn.eu/d/2vNFTUe – Copertina rigida B/N  https://amzn.eu/d/fNRG8Sj – Copertina rigida a colori  https://amzn.eu/d/axEH4YU

**

Sito ufficiale: http://www.claudiobertolotti83.net
Newsletter Substack: https://claudiobertolotti.substack.com
Canale Telegram: https://t.me/archivioblackwood
Instagram: @autoreclaudiobertolotti – @archivio_blackwood