C’è una Londra che non esiste più.
Una Londra che inizia dove finiscono i giornali del mattino, quando il battito dei passi si perde tra la nebbia e le campane tacciono.
È la Londra che Edgar Blackwood attraversa ogni notte.
Vicoli tra mura sudice, lanterne che oscillano su archi gotici, pioggia che cola lungo grondaie arrugginite.
Una città che non dorme: semplicemente finge di farlo.
Il silenzio in queste strade non è mai totale. C’è sempre qualcosa che scricchiola. Un’insegna che ondeggia.
Un cigolio lontano di carrozza o il lamento sommesso del vento.
In quell’apparente immobilità, l’Archivio respira.
Ogni dossier, ogni fascicolo recuperato nel primo volume — Le Ombre di Whitechapel, Il Vangelo delle Ombre — è stato trovato proprio in questa penombra: non nell’urgenza del giorno, ma nel tempo delle cose taciute.
Londra non è solo un’ambientazione.
È un personaggio che osserva e che nasconde.
Ed è di notte, quando la città si svuota, che mostra i suoi segreti più profondi.
L’Archivio Blackwood – Volume I: Le Origini è disponibile in due edizioni:
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