La Londra vittoriana tra realtà e finzione nei romanzi dell’Archivio Blackwood

Nebbia, gas, superstizione. E sangue.
Londra, 1888. Quell’anno passato alla storia per gli omicidi di Whitechapel è diventato, nel tempo, una delle cornici più potenti per raccontare l’oscurità umana. Ma quanto c’è di vero nella Londra narrata nei romanzi de L’Archivio Blackwood? E quanto invece appartiene alla finzione gotica?

Nelle indagini dell’ispettore Edgar Blackwood, tutto è impregnato di realtà storica: le viuzze malsane di Limehouse, i corridoi in rovina degli orfanotrofi, le cronache dei giornali dell’epoca, persino le superstizioni del popolo. I rituali e le possessioni che animano i romanzi non sono solo invenzioni, ma spesso ispirati a documenti autentici, fonti storiche, processi e superstizioni religiose realmente esistite.

Il soprannaturale è una lente, non un’invenzione.
Attraverso il filtro dell’occulto, i romanzi raccontano le vere paure di un’epoca: la scienza che avanza e spaventa, il colonialismo che porta con sé leggende esotiche, il cristianesimo in crisi, e il male che non ha più un volto umano, ma si insinua nei simboli e nei riti.

Con Le Ombre di Whitechapel e Il Vangelo delle Ombre, la Londra vittoriana viene restituita non come un fondale, ma come un organismo vivente. Respira, sussurra, osserva.

Link utili:

Le Ombre di Whitechapel

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Il Vangelo delle Ombre

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Sito ufficiale: http://www.claudiobertolotti83.net

Instagram: @autoreclaudiobertolotti – @archivio_blackwood


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