Fascicolo non protocollato – Ritrovato illeggibile nel fondo 3C dell’Archivio Blackwood
Nessuno lo stava cercando.
Nessuno sapeva che esistesse.
Eppure, tra le pagine logore di una cartellina priva di intestazione ufficiale, qualcuno ha finalmente ritrovato l’ultima indagine personale del sergente Declan O’Connor.
Il documento – carbonizzato sui bordi e intriso di muffa – non era mai stato protocollato.
Nessun timbro. Nessuna firma. Nessuna data certa.
Solo una parola, scritta a mano sulla copertina:
“Sennock.”
Il frammento recuperato
Riportiamo, per quanto leggibile, uno stralcio trascritto fedelmente:
“Mi sono recato a Sennock dopo il tramonto, senza avvertire l’Ispettore. L’uomo di nome Hargrove aveva parlato di un odore nei boschi. Non di cadavere. Di muffa viva. Di carne che respira sotto terra. Ho trovato la cappella. Non era abbandonata. C’era una candela accesa, e delle catene. Ma soprattutto… una voce che non voleva essere ascoltata.
“Non entrerò di nuovo. E spero che nessuno legga questo. Se non tornerò, non aprite. Sigillate tutto.”
Il foglio termina con una frase incisa a pressione, come se l’inchiostro fosse finito:
Non è un culto. È una pazienza. Qualcosa sta aspettando.”
Cosa c’era a Sennock?
Nessun rapporto ufficiale parla di Sennock.
Non compare nei fascicoli associati ai casi di Whitechapel, né nei verbali firmati da Blackwood.
Eppure, una vecchia mappa dell’Archivio, risalente al 1879, segna proprio in quella zona un monastero demolito dopo un incendio mai chiarito.
Non ci sono nomi, ma tra i disegni ritrovati nel fascicolo si intravedono:
un portone in pietra con una croce rovesciata scolpita al contrario (dal lato interno)
una figura inginocchiata davanti a un altare vuoto
e un simbolo simile a un cerchio tracciato con sette graffi
Ipotesi e silenzi
Secondo l’Archivio, Declan O’Connor non ha mai parlato di questa indagine a Blackwood.
Non c’è traccia di testimonianze, né di trascrizioni ufficiali.
Solo questo dossier, forse scritto di nascosto. Forse mai concluso.
Eppure, chi conosce la fine del sergente sa una cosa:
non è morto impreparato.
Aveva già visto. Aveva già capito.
Qualcosa… lo aveva già trovato prima.
Non sappiamo cosa aspettasse a Sennock.
Ma il fascicolo è ora conservato sotto chiave.
Nel fondo 3C dell’Archivio Blackwood.
E, come da sua richiesta, non verrà più aperto.
Almeno non finché qualcuno non tornerà in quella foresta.
E deciderà di ascoltare la voce che nessuno doveva sentire.
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