Quando le ombre si incontrano

Due titoli. Due indagini. Un’unica discesa.
Le Ombre di Whitechapel e Il Vangelo delle Ombre non sono soltanto i primi due volumi di una saga gotica ambientata nella Londra vittoriana. Sono due stazioni di un viaggio più oscuro, più profondo, che segna l’anima e il corpo dell’ispettore Edgar Blackwood.

Nel primo volume, il protagonista si muove tra i vicoli di Whitechapel, confrontandosi con l’orrore del sangue immortale e le prime crepe della realtà razionale. È un Blackwood che osserva, che indaga, che resiste. Ma l’ombra è già entrata dentro di lui.

Nel secondo, Il Vangelo delle Ombre, il confine si spezza. L’indagine non è più solo esterna: diventa una discesa interiore, una lotta contro presenze invisibili, simboli perduti e ferite mai rimarginate. Blackwood non affronta più solo i delitti, ma anche i fantasmi della fede, del dubbio, del passato.

A legare i due volumi è l’atmosfera: quella nebbia densa che avvolge Londra come un sudario, quella luce tremolante dei lampioni a gas, i sussurri che non hanno voce.
Ma ciò che cambia – e matura – è lo sguardo dell’uomo che cammina tra quelle ombre. Edgar Blackwood si sporca, si ferisce, si perde… per forse ritrovarsi diverso.

Due volumi. Un unico respiro gotico. E la certezza che, da qui in avanti, il cammino sarà ancora più buio.

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